sabato 10 aprile 2021

Dragon Ball: come suona in giapponese

DRAGON BALL PERSONAGGI // DRAGON BALL DIALETTO // DRAGON BALL GIAPPONESE

Dragon Ball, trasformazioni fighissime! Dragon Ball, combattimenti epici! Dragon Ball, tensioni elettrizzanti! Dragon Ball... un'opera in realtà poco seria, con tanti elementi comici e addirittura demenziali: scopriamo assieme quelli principali legati alla lingua originale!


Versione VIDEO disponibile qui.



INTRODUZIONE: Dragon Ball - Come suona in giapponese

Dragon Ball: un'opera ricca di epici combattimenti, trasformazioni grandiose, avventure mozzafiato e sempre attraversato come da un'elettrica tensione di fondo capace di scuotere l'animo.

La maggior parte di noi appassionati non giapponesi probabilmente è così che la pensa.

In poche parole, per noi lettori di fumetti e fan dell'animazione, Dragon Ball è figo. Un mostro sacro.


Tuttavia, se di Dragon Ball avete questa idea, mi spiace dirvelo ma... avete un'idea sbagliata!

SBABA-BAM!!! 

SBAGLIATA??? Come sarebbe dire, sbagliata??


Mi spiego subito.

Non fraintendetemi, sarebbe da folli negare ad esempio che in Dragon Ball non ci siano combattimenti fenomenali, così come sarebbe da matti asserire che le trasformazioni di Goku, Vegeta e gli altri non siano spettacolari. Eccetera eccetera eccetera.

No, non voglio affatto dire questo.


Dicendo che "di Dragon Ball ne avete un'idea sbagliata" voglio dire in maniera amichevolmente un po' provocatoria che tutti quegli elementi come scontri coinvolgenti e potenziamenti eccezionali sono solo alcune, delle caratteristiche dell'opera

Caratteristiche che qui in Italia sono arrivate, ma diverse altre invece non sono arrivate, sono rimaste lì in Giappone.


Quindi di Dragon Ball non ne abbiamo una visione completa. In un certo senso non ne abbiamo una visione vera, o quanto meno una visione molto vicina alla realtà, cioè molto vicina alla sua forma originaria.

Ponendola in maniera diversa: è quanto visto e soprattutto letto dai nostri amici nipponici il vero Dragon Ball.

Un Dragon Ball in cui i nomi di perfino personaggi più seri e terribili possono risultare comici.

Un Dragon Ball in cui il nostro protagonista si dimostra in ogni occasione per quello che è anche nella parlata, ovvero un sempre giovane provincialotto.

E un Dragon Ball in cui addirittura, udite udite, Chichi e suo padre parlano... con parole dialettali!


Molti di voi non lo immaginavano, vero?

Ma grazie a questo articolo potrete colmare tali lacune, acquisirete le stesse informazioni note ai lettori giapponesi! Grazie a questo articolo vi avvicinerete tantissimo, al vero Dragon Ball

Scoprirete infatti come suona Dragon Ball in giapponese


Buona lettura dunque e, soprattutto... buon divertimento!




DOVEROSE PREMESSE


Prima di cominciare ho il dovere di fare delle premesse e spiegare come l'articolo verrà portato avanti.

Prima premessa)

Il testo che vi apprestate a leggere verterà innanzitutto su una selezione di nomi presi soprattutto dall'opera prima. Ci saranno anche alcuni riferimenti a personaggi di altri lavori collegati, ma in numero minore.

In ogni caso per diversi di essi leggerete la scrittura revisionata consultabile nell'articolo "Dragon Ball Nomi: tutti quelli da correggere (Edizioni Star Comics)". Quindi ad esempio non leggerete Stregone del Toro" ma "Re Demontoro".

Seguirà poi una parte riguardante una certa "mitica" nomenclatura, per poi concludere con un paragrafo dedicato a parlate particolari di alcuni personaggi, che approfondisce quanto già scritto dal mio collega Meito Anizawa del Team Saiyajin nella sua "Guida al giapponese di Dragon Ball".

Scopo principe dell'articolo è quello farvi sperimentare quello che pensa un giapponese quando legge o sente un dato nome, o quando legge o sente la parlata di un dato personaggio.


Seconda premessa)

Con questo scritto non è assolutamente mia intenzione dire che i personaggi trattati dovrebbero essere rinominati così nelle edizioni ufficiali del fumetto e dell'anime. Né tantomeno voglio imporre le mie opinioni per quanto riguarda il discorso parlate.

Inoltre si specifica che a proposito di nomi dragonballiani, qui non si vuol affermare che un giapponese ne sente o legge uno e subito in automatico e per forza lo associa alla parola a cui è legato: no.

Al di là di alcuni casi in cui lo si può dare anche praticamente per certo, parleremo invece di possibilità, che che la cosa possa avvenire. Molto infatti è dato dal contesto, dalla situazione e dalla conoscenza che il lettore o lo spettatore ha dell'opera e della poetica del Maestro Toriyama.

Di conseguenza, il titolo "Dragon Ball: come suona in giapponese" deve essere inteso nel senso di "Dragon Ball: come è probabile che suoni a un orecchio giapponese": ma si capirà benissimo che era per me impossibile dare una titolazione del genere, e che dunque ho dovuto optare per qualcosa di più snello e semplice.


Terza premessa)

Per quanto concerne i termini nipponici, ho utilizzato metodi di trascrizione diversi a seconda del caso, per facilitare la lettura e la comprensione anche a coloro i quali non parlano o non conoscono il giapponese. Alle volte, tra virgolette, sono state indicate le pronunce di vari termini nipponici così come si pronuncerebbero seguendo un'ortografia e una pronuncia tonica all'italiana (ad esempio la pronuncia di Ginyu è stata segnalata così: "Ghìniu").

Di tanto in tanto poi il tono dell'articolo verterà sullo scherzoso, per rendere più leggera e piacevole la lettura, ma mai, mai con intento derisorio da parte mia.


Quarta premessa)

Le traduzioni dei dialoghi dal fumetto si basano su quelle presenti nella traduzione Star Comics dall'edizione Evergreen in poi. In alcuni casi i testi sono stati mantenuti, in altri modificati perché ho optato per rese secondo me più fedeli ed efficaci. 

Ho operato in tale maniera non con lo scopo di sminuire il lavoro svolto dalla traduttrice e dalla redazione, o per fini autopromozionali, ma nella sola intenzione di offrire al gentile lettore delle traduzioni, per quel che è la mia opinione, più aderenti alle battute originali.

Per quel che riguarda le linee di dialogo prese dall'anime, queste sono state da me ritradotte da zero.


Quinta premessa)

L'articolo è stato scritto solo e unicamente per fini informativi, per generare una sana discussione tra noi appassionati e magari nella speranza che possa risultare in qualche modo costruttivo e migliorativo.

È ottimizzato per la visualizzazione da computer. In caso di consultazione da dispositivo diverso, alcuni elementi grafici potrebbero non essere riprodotti esattamente come progettato.


Sesta premessa)

Le mie proposte di traduzione non sono di tipologia letterale, né aderenti all'originale fino alla legnosità. La mia idea di traduzione è sì quella di restare quanto più vicino è possibile alla fonte ma senza rendere innaturale la lingua di destinazione. In parole povere, alcune delle mie proposte di traduzione sono comprensive di adattamenti. Lo specifico, anche a livello di sincrono, per quanto riguarda soprattutto le battute prese dall'anime. Questo sia perché a me piace tradurre in un ottica di doppiaggio sia per evitare critiche circa la validità delle mie proposte ("questa traduzione comunque non sarebbe andata bene perché non in sync").


Settima premessa)

Da parte mia non c’è nessunissima presunzione di dire che le mie proposte di traduzione possono essere le uniche esatte. Magari un altro traduttore potrebbe proporre altre rese, che comunque sarebbero valide. Lo spazio commenti è aperto per interventi e suggerimenti di tale genere.


Ottava premessa)

Qualora qualche soggetto si approfitti delle traduzioni qui da me proposte per creare e distribuire illegalmente una versione degli episodi o dei capitoli diversa da quella trasmessa, pubblicata o messa in commercio dovrà essere ritenuto responsabile di ciò egli ed egli soltanto; o loro, in caso di pluralità di soggetti. Questo in base al fatto che tale articolo, come già specificato, ha come unici fini quelli di informazione, analisi e discussione, così come prevede la legge e in particolare le leggi in materia di diritto d’autore e di critica.


Nona premessa)

Non è consentito utilizzare questo articolo o parti di questo articolo per nessun fine commerciale. E non è possibile rielaborarlo in nessun caso senza autorizzazione da parte mia, ad esempio per creare una sua versione video. Né tantomeno è consentito l'utilizzo anche di singoli pezzi senza una mia forma di consenso o senza una doverosa citazione e rimando allo stesso.


Decima premessa)

Qualora mi si voglia chiedere di modificare o rettificare certe informazioni, potete contattarmi all'indirizzo di posta elettronica indicato nella sezione contatti di questo blog. Nel caso, la mia risposta verrà inviata nel più breve tempo possibile e il cambiamento verrà subito comunicato in maniera chiara e nella maniera per me più capillare possibile.


[Aggiornamento 23/01/2022: aggiunto il nome di Toninjinka]

[Aggiornamento 02/07/2022: aggiunte nuove informazioni legate al nome di Gero]



Detto questo, iniziamo!







Paragrafo 1: Nomi propri in realtà esilaranti

L'autore non ne ha mai fatto mistero, la metodica creativa del Maestro Akira Toriyama si basa parecchio su vari giochi di contrasto: campiture di inchiostro nero su pagine in gran parte bianche, cattivi che hanno un aspetto praticamente da barzelletta, eccetera.

Tale modus operandi è riscontrabile anche nella scelta di diversi nomi, i quali possono risultare davvero esilaranti.

Ma non esilaranti per noi italiani in genere, esilaranti per chi conosce la lingua giapponese! (e anche l'inglese)

Tra poco infatti scoprirete ad esempio come il nome del mitico Super Sayàn di Terzo Livello, un nome tanto figo quanto l'aspetto della trasformazione in sé per sé, all'orecchio di una persona nipponica può suonare invece... come una specie di freddura! 

Prima di arrivare però a questo piatto forte, ecco a voi qui di seguito una lista dei principali nomi dragonballiani che in giapponese possono suonare in una maniera diversa rispetto al nostro orecchio. 


GRUPPO A) Nomi da termini nipponici

E cominciamo con quei nomi che si legano a parole giapponesi vere e proprie.


-) Gohan ---» Pasto

Il nome del primogenito di Goku (ma anche del nonno adottivo), per quanto si scriva con caratteri diversi è omofono della parola giapponese gohan (ご飯, gòhan), che vuol dire "pasto".

 


Quando i personaggi chiamano dunque Gohan, data in giapponese l'usualità del termine gohan per dire pasto (di gran lunga più impiegato lì, "pasto," che non qui da noi), il lettore o lo spettatore nipponico è molto improbabile che non lo leghi a questa immagine: all'immagine di una ciotola di riso o un pranzo in generale!

Immagine di cortesia di una ciotola di riso da https://www.wikihow.com/Cook-Japanese-Rice


Per rendere l'idea nella nostra lingua, pensate al nome proprio di persona "Natale", associabile al nome della famosa festività: chiamiamo per nome un tale Natale ma possiamo anche pensare ai regali e all'albero decorato. Oppure si consideri il caso di "Alice", che è sì un nome proprio femminile ma anche un termine alternativo per indicare le acciughe, in particolare quelle salate o conservate sott'olio!

E su questa omofonia, tra Gohan e il gohan, sono state create addirittura diverse scenette comiche. Ad esempio, come spiegato nel video qui seguente dedicato a nonno Gohan, nella prima puntata di Dragon Ball Z e nella prima di Dragon Ball Kai c'è un divertente dialogo tra Goku e Chichi che si fonda proprio sul tale omofonia (la spiegazione inizia al minuto 02:16).




Oppure si pensi alla scena presente nel capitolo 403 del fumetto, corrispondente alla puntata 181 di Z*¹ e alla 90 di Kai, dove Goku annuncia il prossimo avversario di Cell, chiamando suo figlio tramite questa battuta:


«お前の出番だぞ 悟飯!» (Omae no deban dazo! Gohan!)


Battuta di Goku che in originale suona come se avesse anche detto:



Nel sentire ciò, il commento del telecronista è di conseguenza il seguente:

«Ah, capisco... Quindi fa una piccola pausa per pranzare...» (Sou ka. Toriaezu kyuukeishite bentou demo kuou toiun dana. そうか。 とりあえず休憩して弁当でも食おうというんだな。)


Questo invece il dialogo nella versione italiana dell'anime in cui, per forza di cose, purtroppo il doppio senso che c'è in originale è andato in gran parte perduto (ma mi rendo conto che si sarà fatto il possibile):



Comunque per quel che è lo scopo dell'articolo, questo poco ci importa. 

Ciò che invece sarà importante considerare da oggi in poi è che il nome di Gohan non è affatto un nome normale, come potrebbe essere ad esempio il nostro "Francesco": al contrario, è un nome che ha in sé una forte valenza comica!

Insomma, il suo nome è uno di quegli elementi che all'orecchio di un giapponese può suonare davvero buffo, e che in aggiunta può contribuire alla costruzione nella sua mente che in realtà, nonostante le feroci battaglie e le fighe trasformazioni, Dragon Ball non è un'opera da prendere tanto sul serio. A differenza di come avviene qui da noi in Italia, ma anche nel resto del mondo.

Su questo aspetto poi torneremo alla fine, nel frattempo proseguiamo: il caso di Gohan infatti non è certo l'unico!


-) Kurilin ---» Castagnalin

Come spiegato nell'articolo "Dragon Ball Nomi: tutti quelli da correggere (Edizioni Star Comics)", il Maestro Toriyama non ricorda l'origine del nome del pelato combattente, ma Meito ed io riteniamo che potrebbe essere frutto dell'unione della parola nipponica per dire castagna e del "lin" di Shaolin.

E di conseguenza, visto anche l'aspetto del personaggio*², probabilmente è proprio così che suona ad un abitante del Paese del Sol Levante: Castagnalin!




-) Chichi ---» Tette, latte e papà

Come dichiarato dall'autore, il nome della ragazza che poi diventerà la moglie del nostro protagonista deriva dalla parola giapponese per dire latte, chichi ("cicì",乳), in quanto lei è figlia del Re Demontoro*³: è un nome dunque che si lega alla figura dei bovini (il toro e la mucca).


"牛魔王の娘なので、牛に関係したもので女の子っぽい名前、というわけで「乳」から。" («È la figlia del Re Demontoro, ha un nome che suona da ragazza ed è legato alla figura dei bovini: per ciò viene da "latte"» - Citazione estratta dal volume unico originale di Dragon Ball Forever, edizione giapponese)


Ma c'è di più.

Chichi, scritto sempre con il carattere prima indicato(乳), secondariamente può voler dire anche seno, e per estensione mammelle in generale. Inoltre, anche se scritto con un carattere diverso è omofono di una delle parole nipponiche per dire papà

Ogni qualvolta un giapponese sente quindi qualcuno chiamare Chichi, è molto probabile che possa pensare ad esempio a del latte oppure... a delle tette! Proprio come accade al Maestro Muten*⁴ in questa parte dell'opera:




-) To Ninjinka --- » Coniglio-che trasforma-in carote


Un nome che dice tutto, il suo, almeno alle orecchie di un giapponese! Già, perché innanzitutto una delle letture del carattere nipponico che sta per coniglio (兎) è proprio "To". In secondo luogo poi perché carota in in giapponese si dice ninjin, e infine perché "ka" è una delle possibili letture del carattere sempre giapponese che sta per il concetto di "trasformazione/mutamento" (化).

In conseguenza di questo, il nome di tale leporide personaggio può suonare come qualcosa tipo "Coniglio-che trasforma-in carote", oppure "Mutaincarota Coniglio".







-) Tao Bai Bai --- » Tao Poppe

Riprendendo a parlare di seni... Il mercenario dell'esercito del Red Ribbon è senza dubbio un tipo dall'apparenza minacciosa. Un nemico che, sotto questo aspetto, potremmo anche definire come "il primo vero cattivo dragonballiano", per come oggi comunemente si intende l'opera.

Tuttavia anch'egli per l'orecchio giapponese ha un nome che è (molto) probabile che suoni ridicolo

Ma diciamoci prima questo: il suo nome si scrive ripetuto con il carattere cinese indicante il colore bianco (白), che si scrive bai ma che i giapponesi approssimano in pai. Quindi il suo nome, Paipai, letteralmente dal cinese significa "bianco bianco"; e il bianco secondo la cultura orientale legata alla Cina è il colore della morte. Sotto quest'ottica sembra dunque alquanto adatto al personaggio.

Ciò nonostante però il nome di Paipai è legabile a una certa rimbalzante parolina nipponica... ovvero paipai, che in giapponese significa poppe(ぱいぱい/パイパイ)

Già: proprio come nel caso di Chichi, anche il nome del terribile assassino baffuto è connesso al davanzale proprio del gentil sesso! In aggiunta, forse anche per rimarcare a livello di immagine la cosa, il suo cognome è scritto col carattere che sta per pesca, il frutto (in giapponese si dice momo, ).

Ehm... tariffa per fare che cosa, Signor Tao POPPE?


-) Yajirobe «---» Yajirobei ["Trottola"]

Nell'edizione Merak Film del cartone animato è chiamato Jirobai, ma il suo vero nome è Yajirobe ("Gliagìrobee"). Benché l'autore non sia sceso nel dettaglio, dicendo semplicemente di avergli voluto dare un nome che suonasse giapponese, reputo quasi certo che un qualsiasi abitante dell'Arcipelago non possa fare a meno di legare il suo nome allo yajirobei, un loro tipo di giocattolo (la pronuncia è come quella prima indicata, "gliagìrobee", 弥次郎兵衛, ヤジロベエ o ヤジロベー).

Si tratta in genere di un esile figurino di legno, vagamente simile a una trottola o a una marionetta, che si deve tenere in equilibrio ad esempio su un dito o un supporto.



Per rendere dunque l'idea di come un giapponese percepisca il nome del paffuto personaggio, bisogna fare finta che si chiami ad esempio "trottola", oppure "yoyo".




-) Muuri e Dende ---» Cioola e Chioc

Il nome di uno dei verdi antennuti anziani saggi e e quello di Dende derivano entrambi da due parole giapponesi che stanno per chiocciola.

Muuri (ムーリ) viene da katatsumuri ("katàtsumuri", カタツムリ): Toriyama ha quindi tagliato via la prima parte del termine e allungato la vocale della prima sillaba rimanente. Di conseguenza all'orecchio di un giapponese può suonare come Cioola.

Dende (デンデ) viene invece da dendenmushi ("dendènmushi,"でんでん虫), e quindi all'orecchio nipponico può suonare come Chioc.



Per la cronaca, prima di andare avanti: dato che il nome del loro pianeta viene dal termine giapponese per dire lumaca (namekuji, "namèkugi", 蛞蝓), prendendo a riferimento una parola in italiano dal medesimo numero di sillabe, "lumacone", è facile che in giapponese Namekku è come se in italiano suonasse Lumacco. E di conseguenza i suoi abitanti, i namekkiani, sarebbero i lumacchiani.


-) Ginyu ---» Senofinto 

Il nome del terribile Capitano Ginyu ("Ghìniu") è prodotto della modifica della prima sillaba che compone la parola giapponese per dire latte di mucca, gyūnyū ("ghiùniuu",牛乳), la quale da gyū diventa gi ("ghi").

Premesso così potrebbe sembrare che allora in giapponese il suo nome possa suonare qualcosa come "Ladimucca", tuttavia ritengo che non sia questo il caso: la trasformazione della sillaba contratta gyu nella normale sillaba gi, potrebbe non essere sufficiente per creare nella mente di un giapponese tale collegamento.

Si nota dunque come invece il nome del capitano presenti un'evidente omofonia, o in caso di minima differenza tonale una quasi omofonia, con una parola nipponica gergale per dire "seno finto": ginyū (偽乳).

Eh già, ancora seni: pare che Toriyama sia un po' fissato con i davanzali delle donne! Ma un poco poco, eh!

Comunque, ricerche in rete sembrano proprio confermarmi che alcuni appassionati giapponesi in effetti possono anche arrivare, a legare il nome di Ginyu a questo termine per dire "seno finto": dopotutto, come detto, l'omofonia c'è.




-) Dottor Gero ---» Dottor Vomito 

Non se ne conosce l'origine ufficiale, tuttavia si può notare come il nome (o cognome?) del Dottore abbia la stessa pronuncia della parola giapponese per dire vomito ("ghèro", ゲロ). Quale che sia la verità, in ogni caso all'orecchio di un giapponese è estremamente probabile che il suo nome possa suonare proprio così: "Dottor Vomito".



Aggiornamento: l'ipotesi poc'anzi citata acquista maggiore fondamento!

Nella pellicola "Dragon Ball Super - Super Hero" sono state rivelate alcune (interessantissime) informazioni riguardo i rapporti di parentela con il Dottor Gero. Viene innanzitutto dato un nome ufficiale a suo figlio, Gevo, le cui sembianze sappiamo che sono state date all'essere umano artificiale N°16.

Gevo era figlio anche della scienziata Vomi, vale a dire la defunta moglie di Gero nonché base di creazione per l'essere umano artificiale N°21.


Al di là del fatto che il nome del loro figlio Gevo sembra essere l'unione della prima sillaba dei nomi dei genitori (GE + VO), il nome di Vomi sembra proprio che abbia la stessa origine di quello del marito.

In giapponese esiste infatti la parola slang bomiru (ボミる), che guarda un po' significa... vomitare!

Vomi sarebbe quindi frutto di un troncamento di questo termine.

Oppure potrebbe essere troncamento dell'inglese "vomit" o del nostro italiano "vomito" (che in entrambi i casi i giapponesi scriverebbero e pronuncerebbero "bomito").


Appreso ciò, la conseguenza più naturale che si possa ricavare è che dunque probabilmente è vero, che il nome del malefico dottore del Red Ribbon sia da collegare al termine "vomito". Per qualche oscura ragione ancora da scoprire...!


Nota 1: in giapponese la sillaba "bo" può stare anche per "vo". Infatti ad esempio i nipponici per dire "bolt" dicono "boruto".

Nota 2: il nuovo scienziato presente del film è il nipote di Gero, e il suo nome è Hedo: è interessante sapere che in giapponese "hedo" significa anch'esso vomito. Se queste sono coincidenze...

Fermimmagine dal film "Dragon Ball Super - Super Hero".




-) Kibito ---» Sistente

Chiamato erroneamente Kibith nelle versioni italiane dell'opera, Toriyama ha dichiarato che il suo nome, Kibito, deriva dalla parola giapponese per dire assistente, ossia tsukibito ("tsuchìbito", 付き人).

Come si può notare l'autore ha semplicemente eliminato la prima sillaba, per ottenere il suo nome. Di conseguenza a un nipponico è facile che suoni nella seguente maniera: Sistente!


Si approfitta per far notare anche in questa occasione che Kaiō e Kaiōshin non sono dei nomi propri di persona: sono dei termini che significano rispettivamente "Re dei Mondi" e "Dio dei Re dei Mondi".


-) Majin Bu ---» Magiessere Prot

Anche se non sembra, il nome di Majin Bu è davvero tanto divertente!

Per quel che concerne la parte che sta per "Majin" (魔人), essa significa demone, genio oppure più in generale magicreatura/magiessere. Al di là del fatto che comunemente e per errore viene in altre lingue intesa come parte integrante del suo nome proprio, non è questa prima sezione a risultare esilarante: è invece la seconda!

"Bu" (Buu, ブウ) viene dalla formula magica "Bibidi Babidi Bu", ma dovete sapere che "bu" è anche una delle onomatopee giapponesi che... sta per le scorregge!*⁵ Lo nota subito Goku nell'anime, quando sente il nome di Bu per la prima volta:

«ブウ? おならみてぇなやつだな。» (Buu? Onara mitee na yatsu dana!, traduzione: «Bu? Come il suono delle puzzette!»)

 

Ciò visto dunque il nome Majin Bu, soprattutto nell'anime, per un giapponese può suonare come se in italiano fosse "Magiessere Prot", oppure "Demone Prot". 

Tra i due come resa preferisco un po' di più la prima opzione: questo perché parliamo di un personaggio capace di fare magie e che ben si lega alla classica immagine del genio della lampada (definito in giapponese proprio majin, ed è forte l'assonanza tra tale parola e "magi").

Una scorreggia a dir poco spaventosa, già...!!


-) Mo Kekko e Otokosuki ---» Bastacosi e Lomomepiace 

Parliamo di due personaggi che fanno una breve apparizione nei capitoli finali dell'opera, come finalisti di una delle edizioni del Torneo Mondiale.

Mo Kekko (Moo Kekko, 猛血虎) è l'avversario che viene messo in ridicolo dalla piccola Pan. Il suo nome completo si scrive con i caratteri che stanno per ferocia, sangue e tigre, e dunque apparentemente sembra un nome serio e che ben si attaglia alla fisionomia della sua figura.

Tuttavia per chi conosce la lingua è evidente la tanta somiglianza a livello di pronuncia con l'espressione giapponese Mō Kekkō ("moo kekkoo", もう結構), la quale si utilizza per dire che quello che si è ricevuto è sufficiente. La differenza sta nell'assenza nel suo nome dell'ultimo prolungamento vocalico, che invece è presente nell'espressione.

Di conseguenza, all'orecchio nipponico è probabile che suoni come se fosse "Bastacosi" ("Bastacòsi", da Basta così), oppure "Bastagra" (Da Basta, grazie). Eccetera, eccetera.

Che forse Toriyama, tramite questo personaggio, avesse voluto lasciare una sorta di messaggio subliminale per dire " Basta con Dragon Ball, voglio chiudere qui"?

Per quanto riguarda Otokosuki (オトコスキー, Otoko-Sukii), il suo nome si basa su dei giochi di parole. Innanzitutto su uno dei modi (molto informali) giapponesi per dire "Mi piacciono i maschi", vale a dire otoko suki (coff!): ciò che cambia è che è stata aggiunta una lettera alla fine, potremmo anche dire così (tecnicamente un prolungamento vocalico). Inoltre il gioco di parole sussiste con il termine otokozuki (男好き), che può riferirsi sia a una donna capace di attrarre tanti uomini sia per indicare la passione... verso il genere maschile, in quel senso lì.

Dunque il suo nome può suonare come qualcosa del tipo "Lomomepiace".

PS: cavoli, che sia anche questo un altro potenziale messaggio subliminale dell'autore? (!!).



-) Giru/Gill e Zunama ---» Sgraffigno e Topescegat

Il nome del robottino che appare in Dragon Ball GT è omofono della parola giapponese che sta per sgraffignare, vale a dire giru (ぎる). Dunque per un giapponese può suonare come qualcosa tipo "Sgraffigno", in senso nominalizzato.

Curiosità: nell'artwork di Toriyama, Giru/Gill è indicato come "Robot che disturba".


Il nome invece del mostro coi baffi presente anch'egli in Dragon Ball GT viene dal termine nipponico per dire pescegatto, namazu ( "namàzu", 鯰). Dato che l'ultima sillaba è stata spostata all'inizio, il suo nome per un giapponese è molto probabile che suoni come "Topescegat".



-) Gine --- » Lottocipol

Il nome della madre di Goku, personaggio introdotto solo anni a seguire nel fumetto autoconclusivo "Dragon Ball Minus" e nella pellicola Dragon Ball Super - Broly, deriva dal termine giapponese per dire cipollotto, negi (葱, ねぎ, "nèghi").

Toriyama ne ha semplicemente invertito le sillabe, e da qui Gine (la pronuncia corretta è "Ghìne").

In giapponese dunque questo nome è come se fosse Lottocipol, ed è probabile che suoni proprio così a un lettore o spettatore nipponico*⁶, specie se riesce a cogliere il gioco alla base dell'anagramma.





GRUPPO B) Nomi da termini anglosassoni entrati nella lingua comune

I seguenti nomi di personaggi sono stati presi dall'autore, pari pari, da parole inserite in quella parte del dizionario giapponese comprendente nomi di origine inglese, oramai entrati di diritto a far parte di esso.

Sono nomi di utilizzo molto comune, per alcuni addirittura non esiste neanche un perfetto corrispettivo nipponico (una valida analogia in italiano potrebbe essere con la parola "designer"). 

Dato che vengono dal vocabolario inglese, vien da sé che americani, britannici e australiani nell'ascoltarli sperimentano un effetto molto simile, se non uguale, a quello provato dai giapponesi nel sentire o leggere i loro nomi.

Ecco i principali e come suonano:




GRUPPO C) Nomi da parole inglesi più o meno comuni, modificati.

Questi nomi invece derivano da modifiche di accomodazioni di termini anglosassoni, più o meno di utilizzo comune da parte del popolo giapponese. 





Dopo questa immagine forse per alcuni scioccante, spieghiamo il come mai per i giapponesi questi nomi possono suonare in tali maniere. Per i membri della Squadra Speciale Ginyu, Freeza e Re Kold, la spiegazione è facilmente evincibile leggendo quanto scritto nell'articolo "Dragon Ball Nomi: tutti quelli da correggere (Edizioni Star Comics)", che vi riporto per comodità qui direttamente.


Recoom ---» Recma

-) Recoom viene dal modo giapponese di dire cream (crema), ossia kuriimu (クリーム), con un prolungamento vocalico della i. Il suo nome, "Rikuumu" (リクーム), è frutto dell'inversione delle prime due sillabe, e va scritto con la consonante ci perché è questa che caratterizza il termine cream.

Pronuncia approssimata in italiano: Ricuum.


Burta ---» Buro

-) Burta deriva dall'approssimazione nipponica di butter (burro), ossia bataa (バター), con un prolungamento vocalico della a finale. Il suo nome, "Baata" (バータ) nasce dallo spostamento del  segno del prolungamento vocalico da una posizione finale ad una intermedia fra le due sillabe. Da qui Burta, leggermente diverso dalla pronuncia anglosassone di butter, ossia "bata". Se si preferisse "una versione più alla statunitense" si potrebbe ripiegare su Burter. 

Pronuncia approssimata in italiano: Barta; Barter.


Jheeze ---» Folnaggio

- ) Jheeze viene dalla maniera nipponica di dire cheese (formaggio), ossia chiizu (チーズ). La differenza, in giapponese, fra Jheeze e cheese sta nel fatto che il primo inizia con la sillaba ji e termina con la sillaba su, mentre il secondo inizia con la chi e finisce con la zu.

Pronuncia approssimata in italiano: Giiz, con la gi di giocattolo.


Gurd

- ) Gurd ha origine dalle ultime tre sillabe dell'approssimazione giapponese per la parola yogurt, cioè yōguruto (ヨーグルト). La differenza fra questa e il suo nome sta nel fatto che la sillaba finale termina in do invece che in to. Quindi, se Yogurt finisce per "gurt", il nome di questo personaggio non può che essere Gurd.

Pronuncia approssimata in italiano: Gurd; non Gud perché yōguruto sembra proprio che derivi dalla variante statunitense di yogurt piuttosto che da quella anglosassone.


Freeza ---» Congelato'

Il nome del Re del Terrore deriva da uno dei modi giapponesi di indicare il congelatore, o il freezer se si preferisce, vale a dire furiizaa (フリーザー), con un prolungamento vocalico sia della i della sillaba ri e sia della a della sillaba za. Da quest'ultimo differisce per il fatto che non possiede il prolungamento della lettera finale, e di conseguenza il suo nome va letto Furiiza (フリーザ). 


Re Kold ---» Re Fredo

Il nome del "papino" di Freeza viene dalla parola anglosassone cold, freddo. Cold, che in giapponese viene approssimato in koorudo (コールド), con un prolungamento vocalico della prima o. Il suo nome invece non presenta alcun allungamento (コルド). Da qui la scelta di cambiare semplicemente la prima lettera del suo nome da ci a cappa, e quindi Cold diventa Kold: un altro piccolo cambiamento ma che fa in modo tale che il suo nome lo si possa comunque associare alla parola da cui deriva. 

Pronuncia approssimata in italiano: Cold, tenendo a riferimento la pronuncia anglosassone (/kəʊld/).


Shapner ---»Teperino

Per quanto riguarda il nome di questo personaggio, esso viene dall'accomodazione giapponese per dire sharpner, temperino in lingua inglese. In lingua nipponica sharpner lo si approssima in shaapunaa (シャープナー), mentre il nome del personaggio è Shapunaa (シャプナー): a differenza della parola d'origine dunque gli manca un prolungamento vocalico, il primo.

Perciò per un giapponese è come se suonasse "Teperino".


Curiosità: Il nome dell'altra compagna di classe di Gohan, Erasa, viene dall'accomodazione giapponese della parola inglese per dire gomma da cancellare, eraser.


Tsufuru-jin ---» Tafrioti

Il nome di questo popolo extra-terrestre deriva dall'approssimazione giapponese per dire la parola inglese fruit, ovvero furuutsu (フルーツ). A differenza di quest'ultimo manca il prolungamento vocalico e la terza sillaba è stata messa in prima posizione. Abbiamo dunque così Tsufuru (ツフル).

Il -jin è il suffisso che sta per "popolo", di conseguenza gli tsufuru-jin sono gli tsufuriani.

Per provare a replicare in italiano l'impressione che un giapponese ha nell'ascoltare questo nome si può fare in questo modo:

I) Si prendere la nostra parola "frutta".

II) Si prende poi l'ultima sillaba e la si pone in prima posizione: Tafrut.

III) Dato che in originale manca un prolungamento vocalico, in italiano possiamo tagliare l'ultima ti, così ma mantenere come un giapponese una certa assonanza con la parola d'origine: Tafru'.

IV) Visto che la parola finisce troncata con la vocale u, coloro i quali appartengono al popolo di Tafru' potrebbero essere detti Tafrioti, proprio come gli abitanti di Corfù sono chiamati Corfioti (in alternativa potrebbe andare comunque bene un più classico "Tafriani").



Concludiamo questo paragrafo citando due personaggi da Dragon Ball Super, Cabba e Caulifla.

Due teste di cavolo... si può dire?


-) Cabba ---» Cavol

La parola giapponese per dire cavolo è kyabetsu ("chiàbetsu",キャベツ). È l'accomodazione giapponese per dire cavolo in inglese (la pianta), ovvero cabbage. Toriyama ha semplicemente tagliato via l'ultima sillaba (tsu, ツ) e ha così ottenuto il nome.

Per un giapponese è dunque probabile che suoni come "Cavol". Per rendere l'idea ho preferito lasciare anche la consonante elle dell'ultima sillaba, per evitare che si confondesse con la parola "cavo".

PS: il suo nome si scrive sì Cabba ma si pronuncia Cabe, perché viene per l'appunto da cabbage (la cui pronuncia è "cabeg")


-) Caulifla ---» Cavolfio' 

Per questo personaggio femminile Toriyama ha operato nella medesima maniera, vale a dire eliminando l'ultima parte della parola da cui il nome deriva, karifurawaa ("carifuraua", cauliflower, ovvero il cavolfiore). 

Di conseguenza, passando così da karifurawaa a Karifura (カリフラワー ---» カリフラ), il suo nome per un giapponese è facile che suoni tipo Cavolfio'.


Goku, il quale aveva detto a Caulifla che lei ha un nome scemo (beh, è vero!)



Paragrafo 2: Distruzione di miti intoccabili!


Sto per distruggervi un paio di miti. 

Preparatevi. Preparatevi moooolto bene...!!


Vi ho avvisati, eh.


Allora...

Iniziamo dicendo questo: ormai lo sanno anche i muri, i nomi dei saiyan vengono dalle verdure. E questo perché l'origine della parola saiyan è da ricondursi alla parola giapponese che sta per verdura: yasai ("gliasài", 野菜).

Quello che ha fatto l'autore, anche qui, è stato cambiare l'ordine delle sillabe: da "ya-sai" a "sai-ya".

Sì, è Saiya il nome del popolo/specie, la enne sta a significarne all'inglese l'appartenenza di un soggetto.

Come in "American", dove la enne sta appunto per "colui che appartiene all'America". Per dire questo in giapponese si aggiunge al nome il suffisso -jin ("gin"). Ciò dato, naturalmente in italiano sarebbe dunque corretto chiamarli saiyani

«Quindi noi... saremmo saiyani?» - «Eh sì, ragazzi, sì...!»


"Saiyani" come tra l'altro si può leggere nei sottotitoli presenti nei dvd o blu-ray di "Dragon Ball Super - Broly" (scelta forse indotta da quanto scritto in passato da Meito e da me? Me lo chiedo con curiosità tutt'oggi, chissà!).

Ma, anche se corretto, ai più "saiyan" suona di certo più figo.

Peccato però che... in originale saiya-jin può non suonare figo, tutt'altro: può suonare molto esilarante!

Esilarante se non addirittura ridicolo!


Per comprendere il perché facciamo in italiano lo stesso giochetto anagrammatico fatto dall'autore: la parola verdura trasformata diventerebbe dunque... Duraver! Oppure Uraverd, se si preferisse un'anagramma dal suono diverso.

Di conseguenza i saiyan sarebbero i duraveriani, o in alternativa gli uraverdiani!

Signore e Signori, ecco a voi i DURAVERIANI!


E naturalmente un super saiyan sarebbe un Super Duraveriano, o un Super Uraverdiano.


Se siete rimasti già abbastanza scossi da rendervi conto di ciò, aspettate, perché ora arriva il GRANDE TERREMOTO!


Molto fighe i vari stadi trasformativi del Super Saiyan, vero?

Abbiamo il Super Sayan di Secondo Livello, di Terzo Livello, di Quarto Livello... Oppure il Super Saiyan Due, Tre e Quattro, secondo una diversa lettura e scrittura. 

Ma ecco la bomba: in originale i nomi di questi stadi iniziano e soprattutto terminano non in giapponese, ma in inglese!

Quindi:

  • Super Saiyan Two ("Tù") - [Supaa saiya-jin tsuu, 超サイヤ人 ツー]

  • Super Saiyan Three ("Frii") - [Supaa saiya-jin surii, 超サイヤ人スリー]

  • Super Saiyan Four ("Fòr") - [Supaa saiya-jin foo, 超サイヤ人フォー]



Visto allora che l'autore ha scelto, dei termini inglesi e non giapponesi per la loro nomenclatura, ecco com'è che possono suonare davvero... all'orecchio di un lettore/spettatore giapponese:

  • Super Duraveriano Two / Super Uraverdiano Two

  • Super Duraveriano Three / Super Uraverdiano Three

  • Super Duraveriano Four / Super Uraverdiano Four


Davvero buffo, non trovate?

Scusate anche se vi ho distrutto un mito ma... questa è la verità delle cose!


E poi, sì, ci sarebbero il Super Duraveriano God e il Super Duraveriano Blue, o il Super Uraverdiano God e il Super Uraverdiano Blue.


Insomma, questi nomi in originale sono stati creati per potenzialmente suonare volutamente comici, e in contrasto con la figa apparenza. In un certo senso, già, Toriyama ci ha sempre trollato: e noi qui lo prendiamo pure sul serio!

Ultima chicca prima di proseguire: seguendo questa logica ovviamente Great Saiyaman diventerebbe Great Uraverdman, oppure Great Duraverman (quindi Grande Uomo Uraverdiano/Grande Uomo Duraveriano: ecco perché Gohan viene preso in giro non solo per l'aspetto ma anche per il nome!)


Questo è uno specchio: lettori, so che siete rimasti così!



Paragrafo 3: Parlate particolari

In originale ci sono dei personaggi che parlano in una maniera diversa, anche molto diversa, rispetto alle controparti delle edizioni italiane dell'opera. Analizziamoli assieme uno per uno.


-) La parlata informale di Goku

L'abbiamo già detto in alte occasioni, ma repetita iuvant. Il nostro caro protagonista in originale si esprime in una maniera che riflette la sua natura di montanaro, di provincialotto. Tant'è che Bulma lo apostrofa già nelle prime battute con la parola inakamon ("inàchamon",いなかもん, provinciale, abitante della provincia).



La sua è una lingua molto semplice, che si mantiene così anche da adulto: un giapponese ordinario caratterizzato però da connotazioni molto informali e allungamenti vocalici trasformativi tipicamente giovanili (parole che ad esempio di norma finiscono finiscono in -oi Goku le pronuncia in -ee, come il suo sugoi che diventa sugee).

Dunque la parlata di Goku non è caratterizzata da paroloni di livello accademico ed è sempre molto confidenziale: tant'è che nella pellicola la Battaglia Degli Dei c'è a tal riguardo una scena in cui lui, con il dio della distruzione Beerus, non riesce ad esprimersi seguendo le regole del giapponese onorifico/formale.

A differenza allora della sua parlata soprattutto nell'edizione italiana dell'anime (ma anche in qualche caso perfino nelle più recenti edizioni a fumetti di Dragon Ball e Dragon Ball Super, dove ad esempio l'abbiamo visto utilizzare addirittura il verbo "imperversare" o dare del lei), il nostro Goku in giapponese è come se in italiano parlasse con queste caratteristiche:

  • Parlata basata sul dare sempre e comunque il "tu" alle altre persone.

  • Utilizzo di un lessico molto semplice, scevro da parole come... "scevro".

  • Un modo di esprimersi parecchio da persona giovane, addirittura da ragazzino.


Inoltre, da un certo punto di inizio opera in poi comincerà ad utilizzare il pronome personale ora, tipico di regioni limitrofe dalla capitale.




-) Le contaminazioni linguistiche di Chichi e il Re Demontoro

Chichi e suo padre parlano un giapponese contaminato da caratteristiche proprie del dialetto della regione Tōhoku (東北地方 Tōhoku-chihō), un'area del Giappone che si trova a nord di Tōkyō.

Immagine di cortesia della Regione Tohōku da https://www.japan.travel/it/it/


Un idioma locale che nel resto del Paese del Sol Levante si è soliti associare a persone campagnole, dai modi per l'appunto rustici e piuttosto rozzi. Esso è contraddistinto dalle seguenti caratteristiche:

  • Un ritmo di articolazione vocale molto veloce, simile a un farfuglìo.

  • Forme negative di verbi e di aggettivi che se nel giapponese normale finiscono col dittongo -ai terminano qui in -ee, ad esempio dekai diventa dekee (similmente a come può accadere nella parlata informale del giapponese normale o nell'espressività tipica dei nipponici più piccoli d'età).

  • Parole o espressioni in fine frase che se nel giapponese nazionale finiscono col dittongo -ou terminano invece in -be, e in aggiunta la sillaba precedente può anche modificarsi, come ad esempio in darou che diventa dabe, oppure in dou shiyou che diventa dou sube.

  • Aggiunta in generale della particella be, alla fine delle frasi.

  • La particella esclamativa yo diventa jya ("già").

  • Alcune nasalizzazioni, ad esempio omotte diventa omodde. Oppure, iku diventa igu

  • Il pronome personale ora (io) è utilizzato sia dagli uomini sia dalle donne (è una variante del più ordinario e burbero ore, quest'ultimo usato nel giapponese normale in prevalenza dai maschi; al contrario ora non ha tale connotazione, ma data l'assonanza con ore per un abitante ad esempio di Tokyo può risultare comunque grezzo).

  • La particella direzionale sa è utilizzata al posto delle particelle e/ni.

  • Termini di utilizzo specifico nella regione, come ad esempio sasukene (さすけね, va bene).
Chichi e Gyūmaō salutano il gruppo di Goku: si noti il "dade" della piccola, invece di "date".



Tra i due personaggi chi ha la parlata più marcata da tali connotazioni è di certo il Re Demontoro, Giuma nell'edizione italiana dell'anime. Sua figlia Chichi al contrario parla praticamente in giapponese normale, se non per alcune sporadiche nasalizzazioni, l'utilizzo di ora e il fatto che diverse sue frasi le conclude con la sillaba be

E, si fa notare, sarà proprio grazie a questi elementi che Wulong (Oscar/Oolong) riuscirà a riconoscerla, quando combatte contro Goku nei quarti della edizione numero ventitré del Torneo Mondiale.

Wulong: «Non vi dice nulla il suo modo di parlare?» (battuta dalla nuova traduzione Star Comics)



Dunque i due personaggi parlano in originale con elementi tipici di un dialetto giapponese

E a onore di fedeltà quindi, mia opinione, in italiano padre e figlia avrebbero dovuto parlare con contaminazioni tipiche di un dialetto nostrano. Sia perché la loro parlata è parte caratterizzante dei loro personaggi, sia perché altrimenti non si spiegherebbe l'appena citata frase di Wulong: quale elemento del suo parlare,  ci avrebbe dovuto suggerire infatti la sua identità se parla in italiano normale?

Invece padre e figlia parlano sia nelle tante edizioni del fumetto sia nel cartone animato in perfetto italiano ordinario.
 




Se però un giorno si decidesse di provare a riflettere queste loro particolarità nel loro modo di esprimersi, in quale dialetto della nostra Penisola dovrebbero parlare? O comunque, giusto per farci un'idea qui durante la lettura dell'articolo, come replicare un effetto simile a quello che hanno sperimentato e sperimentano tutt'oggi i lettori e gli spettatori giapponesi?

Nel 2015, in Guida al Giapponese di Dragon Ball, il mio collega Meito Anizawa tre le righe individuò nella nostrana parlata tipicamente meridionale delle somiglianze con quella di Chichi e del Re Demontoro, e di conseguenza con il dialetto del Tōhoku.

Posizione con cui mi trovo a tutt'oggi in accordo. Dopotutto è luogo comune da parte degli abitanti delle altre regioni d'Italia associare i meridionali a delle persone campagnole: e non a caso li si etichetta a volta con la parola "terroni", coloro che lavorano la terra. Così come è luogo comune associare ai meridionali un certo utilizzo grezzo della lingua (nota: io abito nel Sud Italia, eh).

Ma andando nello specifico, nell'eventualità di quel caso, il loro italiano da quale dialetto meridionale dovrebbe essere contaminato? 

In mancanza di conoscenze linguistiche e sociologiche sufficienti circa i dialetti di regioni come il Molise e la Puglia, la mia attuale proposta è dunque la lingua napoletana.

Questo perché similmente al dialetto del Tohōku è un'idioma caratterizzato da:

  • Ritmo di parlata veloce.

  • Accento piuttosto pesante, che dà l'idea di maniere rustiche.

  • Tantissime contrazioni, che rendono spesso l'ascolto da parte di altri italiani di ardua comprensione.

  • Modifiche fonetiche varie, come ad esempio il rotacismo della lettera "di" che si muta alle volte in lettera "erre".

  • Diverse differenze grammaticali con l'italiano, ad esempio si usa spessissimo l'ausiliare "tenere" al posto dell'ausiliare "avere".

  • Utilizzo di termini che si usano solo o prevalentemente nell'area geografica campana.

Qui a seguire una scena d'esempio tratta dalla apprezzatissima pellicola di Luca Miniero, "Benvenuti al Sud", dove il campagnolo Scapece parla in un emblematico napoletano molto stretto (se gli fate indossare un elmo con corna in effetti potrebbe anche sembrare un piccolo Giuma!).






Ciò elencato, vediamo allora come suonerebbero alcuni dialoghi di Gyūmaō se scritto in un italiano contaminato dal napoletano!

Vignette da Dragon Ball, capitolo 12.



Nel caso di Chichi, dato che le contaminazioni sono più blande, per rendere la sua parlata ho inserito nelle sue battute giusto qualche singola parola, da dizionario più locale.

Varie vignette da Dragon Ball, capitolo 171.



Per concludere il paragrafo a loro dedicato, c'è da notare come questa loro caratteristica parlata più in là nell'opera quasi si normalizzerà: di tanto in tanto sia nelle frasi di Chichi sia nelle frasi di suo padre vedremo ad esempio giusto piccole cose tipo i -be a fine periodo o parole come omeenchi (おめえんち,versione contratta di omae no uchi, おまえのうち, la tua famiglia).




-) Il modo di esprimersi di Mr. Popo

Mr. Popo è uno dei miei personaggi preferiti. Non solo perché è un personaggio unico (non è neanche un essere umano, viene dall'Aldilà!) ma anche perché a differenza di quanto succede nelle edizioni italiane del fumetto e dell'anime, e lo dico con tono di scherzo... lui parla come un'extracomunitario!

Lo ripeto: Mr. Popo in originale parla come farebbe per noi il "classico straniero"!


Infatti:

  • Non usa quasi mai pronomi personali di prima persona, e per riferirsi a sé stesso utilizza nella stragrande maggior parte dei casi direttamente il proprio nome, come se si rivolgesse a un terzo soggetto (questo lo fanno anche i bambini piccoli giapponesi, e nel loro caso questa cosa trasmette agli adulti una sensazione di tenerezza).

  • Impiega il cosiddetto giapponese in forma piana, vale a dire una parlata molto informale.

  • Si rivolge con deferenza solo al Dio della Terra, posponendo al suo titolo il suffisso onorifico -sama (様). È però capitato che abbia utilizzato nei suoi confronti anche il pronome personale di seconda persona anata (あなた), che è di per sé abbastanza formale ma non esattamente il massimo dell'etichetta.

  • Sporadico uso della particella ha (は), indicante il tema di una frase. Lo vediamo tuttavia in espressioni composte come ad esempio soredeha (それでは).

  • Sporadico utilizzo della copula da (だ), della particella ga (が) indicante il soggetto e della particella o (を) del complemento oggetto.


Tutte queste caratteristiche messe insieme dunque conferiscono al suo personaggio l'impressione che non sia del tutto padrone della lingua. Un qualcosa che è rafforzato non soltanto dalla sua apparenza stereotipata ma anche dalla vocalità con cui il personaggio è recitato nell'anime in originale.

Il seguente video ve lo lascio per fare il paragone con il Mr. Popo dell'edizione anime (nelle edizioni del fumetto parla nella stessa maniera):



Per chiudere, all'inizio della sua comparsa in scena le frasi di Mr. Popo sono per lo più concise, ma più in là nell'opera lo vedremo fare anche discorsi più lunghi, come ad esempio quando conduce Bulma alla navicella spaziale.




-) La cortesia delle parole di Freeza

Parliamo di un aspetto dell'opera di cui, anche questo, già ne parlammo, e che con Super è stato perfino aggiustato, ma lo trattiamo comunque per una maggiore esaustività.

Freeza è un personaggio che generalmente utilizza un linguaggio parecchio cortese, quasi da aristocratico. Scende di qualche gradino a livello di registro linguistico solo quando perde le staffe.

Nell'anime giapponese gli presta la voce Ryūsei Nakao, il quale ha conferito al personaggio una vocalità quasi da effeminato. Ciò potrebbe essere da legare non solo al suo aspetto e ai suoi modi apparentemente garbati, ma anche al fatto che Toriyama ha dichiarato di ricordarsi vagamente di aver preso spunto da una queen, vista in qualche film (è incerto se per queen intendesse regina o qualcosa come drag queen: se fosse quest'ultimo il caso non mi sorprenderebbe, vista la sua apparenza con tanto di pseudo-rossetto sulle labbra e quella dei suoi diretti sottoposti Zarbon e Dodoria).

Data tale caratterizzazione, la comunque fenomenale recitazione del primo doppiatore italiano di Freeza, ossia Gianfranco Gamba, è per l'appunto poco aderente a quella originale, risultando fedele per lo più nella sua altolocatezza. Discorso simile applicabile per Loris Loddi, che l'ha doppiato ad esempio nella pellicola "La Resurrezione di F". Più in linea è invece quella del più recente doppiatore, Federico Zanandrea: proprio come in giapponese l'attore ha conferito infatti al Criminale Galattico un tipo di voce che ben si avvicina a quello che responsabili dell'anime originale hanno dato al personaggio.

Insomma, ripetiamo, a dispetto del suo terrificante essere e delle sue spaventose trasformazioni, in giapponese Freeza non parla con una voce da brividi, come nel caso di Gianfranco Gamba, ma con una vocalità quasi da femminea.

"Pfuh pfuh pfuh... vieni qui, fatti dare tanti baci, tesoruccio!"




-) L'accento di Yajirobe nell'anime

Yajirobe è un personaggio non solo dai modi ma anche dalla parlata piuttosto rozza, dato che di esprime in maniera piana e informale. Nell'anime Toriyama ha confermato sul personaggio la stessa attrice vocale che ha dato la voce a Kurilin, Mayumi Tanaka: Goku infatti dice che secondo lui le voci di Yajirobe e Kurilin si somigliano. 

Curiosità: Toriyama ha dichiarato che Mayumi Tanaka è stata da lui scelta per recitare Yajirobe anche perché, con la morte di Kurilin, altrimenti gli sarebbe dispiaciuto non sentire per un po' di tempo la voce dell'attrice.


Nell'anime la Tanaka, per distinguerlo da Kurilin, lo interpreta con l'accento tipico della città di Nagoya, addirittura enfatizzandolo quando i due personaggi si trovano insieme. 

Una delle caratteristiche dell'accento degli abitanti di questa città, e per cui in Giappone ci si scherza su, sono alcune modifiche fonetiche a livello di accentazione e a livello di vocalità, queste ultime che fanno sembrare la loro parlata "simile a quella di un gatto" o addirittura da collegare all'immagine di un gamberetto fritto.

Per metterla in parole povere è come se fosse contraddistinto da un tono un po' fatto di "gnà gnà".



Noi italiani, per provare allora a sperimentare questa particolarità nel personaggio di Yajirobe, in un eventuale e futuro ridoppiaggio della serie, o semplicemente nella nostra mente, dovremmo secondo me sentirlo con un accento... romagnolo! 

O meglio ancora, con un accento tipico di qualche città dell'ex-regione Romagna (forse Ravenna, o Rimini?).

Questo perché reputo che un accento romagnolo o un accento di una città specifica dell'ex-regione abbia o possa avere una certa assonanza, con quello di Nagoya

Senza contare che per lo stereotipo comune il romagnolo è un burbero dal cuore d'oro, un qualcosa che ben si lega alla personalità di Yajirobe. Inoltre il personaggio e il romagnolo per eccellenza sono entrambi dei gran mangioni. Qui in basso comunque dei video d'esempio per fare le comparazioni:





Appendice: Dragon Ball in Italia: "con dialetto o senza dialetto"?


Prima di terminare, voglio dedicare qualche riga a questa tematica, perché probabilmente la domanda qualcuno se la sarà fatta, ovvero: sarebbe giusto o non giusto far parlare nelle prossime edizioni ufficiali del fumetto e dell'anime Chichi e suo padre con contaminazioni dialettali? E Yajirobe dovrebbe o non dovrebbe avere una certa accentazione, in un'eventuale nuova edizione dell'anime?

La mia opinione immagino sia più che chiara, ma non posso qui approfondirla perché non è argomento dell'articolo. Vi lascio però a queste parole di Goku, che secondo me dicono tutto a tal proposito:



Conclusioni: prendiamo Dragon Ball troppo sul serio


Con la lettura di questo articolo spero tanto che vi siate fatti un sacco di risate. Un sacco di risate così come me ne sono fatte io, quando ho scoperto tutte queste cose di cui oggi avete letto. 

Le quali però, ripeto, sono soltanto una mia selezione: avremmo potuto infatti ad esempio parlare in aggiunta di tutti quei nomi di personaggi che sono (anche nudi e crudi) nomi di pietanze orientali, ma così facendo avrei finito forse per scrivere un libro intero.

Su alcuni di essi ho poi preferito soprassedere, anche perché grosso modo parliamo di informazioni già abbastanza note, dunque ho voluto concentrarmi su quegli aspetti dell'opera legati alla lingua che in pochi, in pochissimi conoscono.

E ciò che prova che tali informazioni sono poco note è il comportamento generale a tutt'oggi di molti di noi appassionati: tanti infatti sono pronti a scatenare finanche le più agguerrite battaglie, su quale trasformazione di Dragon Ball sia la più figa o su quale eroe o quale antagonista sia più forte dell'altro...

Su questa fettona di pubblico però non bisogna affatto, far cadere la scure: se si ha un'idea tanto seria di Dragon Ball, questo è dovuto in gran parte a quei soggetti che hanno portato l'opera dal Giappone all'estero, soggetti italiani compresi.

Come scritto in un mio passato articolo "5 (+1) cose che vorrei nelle edizioni italiane di fumetti giapponesi", ad esempio trovo che non sarebbe stato affatto male o non sarebbe male se quanto meno ai titoli di punta come Dragon Ball si fossero o si potessero allegare dei redazionali o degli opuscoletti, con tutte quelle informazioni che per un motivo o per un altro non potevano o non possono arrivare sulle pagine dell'opera.

Oppure, ricordate quei piccoli spazi di commento alla fine di ogni puntata della prima trasmissione di Dragon Ball Z, su Italia 1? Ecco, anche in quel caso sarebbe stato bello, un qualcosa in tal senso.

Tuttavia è andata come è andata, e fino ad oggi certe caratteristiche di Dragon Ball sono rimaste lì, nel lontano Giappone.

È mio auspicio dunque che con questo articolo sia riuscito a farvi avvicinare di più a quello che è il Dragon Ball originale. A quello letto e guardato dai nostri amici giapponesi.

Sicuro, non è possibile replicare le stesse identiche impressioni se non si è nipponici o se non si parla la lingua a un certo livello, ma da parte mia è stato fatto ogni sforzo affinché potessi mettere tutti nelle condizioni migliori, per sperimentare degli effetti quanto meno analoghi.

Se ciò è avvenuto, allora probabilmente in voi sarà mutata l'idea che avevate dell'opera, o si sarà rafforzata o tonificata l'idea che già avevate dell'opera, e che è simile alla mia: vale a dire un'idea che vi porta a considerare Dragon Ball un'opera da non prendere tanto sul serio.

Un lavoro sì esemplare, sì da prendere a riferimento addirittura come manuale di fumetto, sì capace di trasmettere le più variopinte emozioni ma... anche un lavoro con forti, fortissimi elementi di natura comica o addirittura demenziale.

Non esserne consci significa secondo me non conoscere, il vero Dragon Ball.

E non tenerne volutamente in conto significa per me non considerare, il vero Dragon Ball.


Ma voi che in positivo siete oggi caduti dalle nuvole (d'oro) e vi siete magari divertiti, trovo che abbiate ottenuto un certo beneficio, vale a dire che a differenza degli altri appassionati ancora ignari vi si sono fatti un pochino gli occhi a mandorla: voi oggi infatti avete scoperto come suona Dragon Ball in giapponese.


Se avete letto l'articolo fino in fondo, grazie, grazie infinite a tutti voi! 

Al prossimo articolo!



 
"Scena post titoli di coda"




Se l'articolo vi è piaciuto, vi consiglio queste letture:

Dragon Ball nomi: tutti quelli da correggere (Edizioni Star Comics)

Akira Toriyama: quel messaggio sotto il disegno di una donna sporcacciona

Dragon Ball come manuale fumettistico #1 - Perché DB è bello


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Note:

*1

In lingua originale l'episodio in cui è presente tale battuta si chiama in questo modo: 

最強を継ぐ者...その名は悟飯」(Saikyō o Tsugu Mono... Sono Na wa Gohan)

Vale a dire: "Il nome di colui che succederà il più forte è... Gohan".


È curioso notare come la parola tsugu (継ぐ) che anticipa il nome di Gohan ha in sé il radicale che significa riso! (米)


*2

Stregone del Toro è una traduzione sbagliata, purtroppo mai corretta ad oggi. La spiegazione è possibile trovarla nell'articolo "Dragon Ball Nomi: tutti quelli da correggere (Edizioni Star Comics)", nella sezione ad egli dedicata.




*3

Per un discorso legato all'accentazione tonale proprio della lingua giapponese, reputo che la prima associazione (se non addirittura l'unica) che un nipponico può fare al sentire della parola  kuri, non possa che essere con l'immagine di una castagna.

Discorso diverso per quel che concerne il rin, che si può legare anche alla figura di un campanellino, al suono che esso produce o al suffisso vezzeggiativo -rin. Tuttavia, come specificato nell'articolo, visto l'aspetto inequivocabile del personaggio ritengo che la prima associazione possibile sia con il "rin/lin" di Shaolin (si ricorda che per i giapponesi la erre e la elle sono la stessa consonante).



*4

Nell'anime il Maestro Muten, seppur in maniera diversa, dice sostanzialmente la stessa cosa:

«チチの父は 牛魔王じゃからチチの乳は ぱいぱいで…。 チチの父の乳は…。 別名 牛魔王か…。»

Si fa inoltre notare come la triplice interpretabilità della parola chichi venga in questa scena a cadere grazie alla rappresentazione alle spalle del vecchietto eremita: figure che sembrano dei seni!

*5 

A onor di precisione il buu è un'onomatopea che può stare in generale per la fuoriuscita di sostanze gassose, e non a caso io credo che nell'opera Majin Bu sia stato rappresentato al momento del suo risveglio sotto forma di gas, di colore rosa. Ma è anche ad esempio l'onomatopea che può stare per il ronzio di un insetto volante o per una macchina in accensione. Ciò che dà praticamente la certezza che si tratti del buu delle flatulenze è soprattutto la sopra citata battuta di Goku.



*6

Nel sentire Gine un giapponese, ma uno che non conosce Dragon Ball e Toriyama, potrebbe pensare ad esempio anche a tutte quelle parole collegate al termine inglese gynecology, ginecologia.

Per quanto concerne la traduzione di negi, questo è un termine che si può ritrovare in varie parole che si riferiscono a piante legate alla famiglia della cipolla. Più nello specifico indica il cipollotto (Welsh Onion), che in italiano ha anche altri nomi. Io ho preferito anagrammare questo, cipollotto, perché al suo interno ha la parte "lotto" che si potrebbe anche legare al concetto che i saiyan sono un popolo lottatore. Tuttavia si precisa che questa è solo una coincidenza che ho deciso di utilizzare per mero gusto personale, in giapponese infatti questo riferimento non sussiste.




Bibliografia in lingue occidentali:

BIRD STUDIO (1995) Complete Illustrations Dragon Ball - Enciclopedia. Bosco (PG): Edizioni Star Comics.

CARRO E. (2017) Ortografia della lingua napoletana - I vari modi in cui è stata scritta nel corso dei secoli, incluse le grafie proposte dai moderni linguisti. Youcanprint Self-Publishing (LE)

SHŪEISHA 集英社 (2003) Dragon Ball Forever. Bosco (PG): Edizioni Star Comics.

TORIYAMA A. (2011) Dragon Ball - Evergreen Edition. Bosco (PG): Edizioni Star Comics.

TORIYAMA A., TOYOTARŌ (2011) Dragon Ball Super. Bosco (PG): Edizioni Star Comics.



Bigliografia in lingua giapponese:

SHŪEISHA 集英社 (2003) DRAGONBALL Z 孫悟空伝説―テレビアニメ完全ガイド Dragon Ball Z Son Gokū densetsu terebi anime kanzen gaido (Dragon Ball Z - La leggenda di Son Goku, Guida Completa all'anime televisivo). 東京Tōkyō: 集英社 Shūeisha.

SHŪEISHA 集英社 (2004) DRAGONBALL 天下一伝説―テレビアニメ完全ガイド Dragon Ball  Tenka'ichi terebi anime kanzen gaido densetsu (Dragon Ball - La leggenda del Tenka'ichi, Guida Completa all'anime televisivo). 東京Tōkyō: 集英社 Shūeisha.

TORIYAMA AKIRA 鳥山明 (2002) ドラゴンボール - 完全版 Doragon Bōru - Kanzenban (Dragon Ball - Edizione Perfetta). 東京Tōkyō: 集英社 Shūeisha.

TORIYAMA AKIRA 鳥山明 (2009) ドラゴンボール - 単行本 Doragon Bōru - Tankōbon (Dragon Ball - volumi separati). 東京Tōkyō: 集英社 Shūeisha.

TORIYAMA AKIRA 鳥山明 (2013) ドラゴンボール - 単行本 Doragon Bōru - Furu Karā (Dragon Ball - volumi separati). 東京Tōkyō: 集英社 Shūeisha.



Sitografia

CANNON KEN (2012) Tohoku - The Hidden Japanese Language (Tohoku - La lingua giapponese nascosta. Disponibile da: https://www.youtube.com/watch?v=S2fnAgnbp7c

COLD SKIN (2014) KANZENBAN notes on the original Japanese (Kanzenban: Note sull'originale giapponese). Disponibile da: https://www.kanzenshuu.com/forum/viewtopic.php?t=26134 [consultato il 23/01/2022]

CEVOLI TOMMASO (2019) Il Romagnolo: chi è costui? Disponibile da: http://www.ilponte.com/il-romagnolo-chi-e-costui/ [consultato il tre aprile 2021]

FANDOM (2019) Chi-Chi. Disponibileda: https://dragonball.fandom.com/wiki/Chi-Chi [consultato il quattro aprile 2021]

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PER CITAZIONI // IF YOU WANT CITE THIS PUBLICATION:

TILLAMIZU (2021), Dragon Ball: come suona in giapponese. Disponibile da/Available from: https://tillamizu.blogspot.com/2021/04/dragon-ball-come-suona-in-giapponese.html [consultato il/consulted - inserire data/insert date - ]